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Immagino di essere nella mente del Buddha e di pensare come pensava lui in quei giorni di combattimento interiore e di meditazione.

I sentimenti, le emozioni, i pensieri in ogni essere umano sono molto simili come lo erano quelli che abitavano il Buddha dell’India di 2500 anni fa.

Che sia vera la sua storia o solamente una metafora non ha molta importanza perché è la storia di tutti noi.

Poco tempo prima della fuga era in una condizione desiderabile per chiunque con ogni tipo di risorsa a disposizione, ricchezza, comodità, prospettive, cura, protezione, insomma la situazione “ideale”.

Ma sentiva una forte inquietudine, un’angoscia interiore, un bisogno di capire, esperienza in cui probabilmente ci ritroviamo.

E dopo aver visto da vicino la vecchiaia e la morte sorge potente l’angoscia del cambiamento, dell’ineluttabilità della morte e dell’impossibilità di esercitare su di esse qualsiasi tipo di controllo.

Ed è insopportabile anche la pressione delle aspettative della famiglia qualcosa che molti conoscono.

La tempesta interiore è troppo potente e allora scappa senza sapere a cosa andrà incontro e cosa cercare, ma sentendo un grande bisogno di libertà senza sapere che cosa significa davvero.

Poi trova qualcuno che lo aiuta almeno per i primi passi e allora siede sotto quell’albero e cosa succede…?

Immagino di essere lì e sentire e pensare come lui.

Sono impaurito e confuso. Mi sento in colpa e un’angoscia fortissima mi stringe la gola e il cuore. La mia testa è piena di pensieri non riesco a fermarla. Non ce la faccio più sono al limite. Sto per scoppiare. Inquietudine e angoscia si fanno insopportabili e vorrei farla finita. Mi sento come una pentola a pressione.

“Come una pentola a pressione” ecco.

Ma questa è la condizione perfetta! La condizione perfetta di partenza, quando ho creato con le mie mani una pressione talmente grande dentro di me che è diventata troppa, insostenibile. 

Se mi rimane un piccolo barlume di speranza e di vita allora voglio lasciar uscire la pressione dalla pentola. 

Posso lasciare uscire la pressione delle paure, delle angosce, del senso di inadeguatezza, del sentirmi sbagliato, del sentire che non ho fatto abbastanza, del sentirmi in colpa, la pressione dei tanti pensieri in conflitto tra loro.

E se la lascio uscire cosa succede? Succede che finalmente mi sento in pace. Capisco che è questo che cercavo, pace e libertà. E mi rendo conto che è questo che vorrebbero tutti e di cui tutti hanno diritto. 

Pace dentro di me e libertà. È quello che cercavo e che cercherò per me e per gli altri.

To be continued…